Premiato un racconto ispirato al Chiapas


(Scritto da un ragazzo di 10 anni che ha raccolto e rielaborato creativamente le atmosfere e i personaggi da noi raccontati sul Chiapas)


Un’avventura alla scoperta di una nuova cultura


Ero arrivato da qualche giorno nella foresta pluviale. Il cielo era terso, si vedeva appena perché ricoperto dal manto delle foglioline verdeggianti, il sole faceva capolino fra i rami…. Tutto mi sembrava bello e splendente… Sembrava un… Paradiso davvero.

Il primo a venirmi incontro è stato Pepe, il figlio maggiore di Juanita. Mi colpirono i suoi occhi e il suo sguardo. Presto diventammo amici. Egli mi spiegò che viveva in gruppi ridotti di tipo tribale e che occupavano vaste zone di ambienti primordiali, che costituivano la loro patria, ma stavano diventando sempre meno le aree incontaminate a causa del massimo sfruttamento della foresta dagli uomini occidentali. Pepe si fece strada fra i rami e gli alberi fuori misura per via delle abbondanti piogge che creavano una condizione ideale per lo sviluppo della vegetazione, cresciuta ad un ritmo rapidissimo. Attraversati gli alberi di dimensioni minori dei sessanta metri, Pepe tirò fuori da una fodera rossa una specie di spada che egli chiamava “machete” e tagliò i rami più lunghi che impedivano il passaggio.

Durante il tragitto per giungere al villaggio, mi mostrò molti alberi dai quali loro ricavavano il nutrimento per vivere. Ora delle diecimila specie di alberi ne erano rimasti quasi la metà, perché molte di quelle piante venivano tagliate per ricavarne legni molto pregiati, in virtù della loro robustezza e resistenza all’acqua. Aggiunse che il legname ricavato dagli alberi veniva utilizzato dai popoli occidentali per costruire mobili e arricchire le grandi multinazionali, impoverendo i cosiddetti “polmoni della terra” che costituiscono una risorsa di ossigeno mondiale. Mentre parlavamo giungemmo nella parte “ricca” della foresta dove, in mezzo a tanta miseria, c’erano dei volontari, medici, infermieri, laici, sacerdoti, missionari che insieme lavoravano con instancabile dedizione per fornire medicine, alimenti e istruzione. Uno di loro ci vide e Pepe gli saltò fra le braccia con un sorriso riconoscente e gioioso, poi mi spiegò che si trattava del suo maestro e compagno di giochi preferito. Subito, ci sfidò a una partita di calcio con un pallone mai visto prima: era formato da pezzettini di stracci colorati. Mi fece ricordare la bella e solidale storia di Arlecchino, quando tutti i bambini portarono un pezzo di stoffa per cucire un vestito di carnevale al poveretto che ne fu molto lieto.

Dopo, stanchi ma felici, ci siamo seduti per terra in cerchio e tra il silenzio che ci circondava, abbiamo parlato con Dio. Non avrei mai immaginato che pregare sarebbe stato così bello: due mondi diversi, due culture diverse e un unico grazie al Creatore. Infine, l’ultima sorprendente avventura fu la visita alle cascate, un luogo dalla quiete e dalla bellezza indescrivibili con acque limpide e cristalline. Mentre osservavamo questo capolavoro della natura, vidi una roccia particolare e avvicinandomi notai che su di essa c’era un fossile di una conchiglia. Ne rimasi molto affascinato, perché io adoravo i fossili e questo fu un altro bellissimo regalo del nostro incontro.

Finalmente, arrivammo alla sua abitazione, molto povera ma accogliente, dove la mamma di Pepe, Juanita, ci aspettava con un volto sereno e sorridente. Mi aveva preparato una sorpresa incredibile: aveva cucito con le sue mani una tunica colorata e speciale, con dei ciuffetti di lana che pendevano dalle maniche, proprio come piaceva a me. Purtroppo, però, arrivò il momento di salutarci ed io volevo che la nostra amicizia continuasse, che superasse ogni distanza. Fu così che ebbi un’idea. Lo invitai a venire a trovarmi in Italia, di preciso in Puglia a Palo del Colle, in occasione della mia prima comunione… Naturalmente assumendomi le spese del viaggio e ospitandolo a casa mia come un fratello! La sua gioia era incontenibile! Il nostro abbraccio fu l’inizio di una grande e vera amicizia.


Leonardo Palermo


Classe IV E - Primo Circolo Didattico Scuola Primaria "Davanzati"

di Palo del Colle (BARI)


1° Premio al 7° Concorso Letterario Nazionale

"LEGGENDO... SCRIVENDO"

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